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Guida all’immatricolazione dell’auto usata

17/03/2024
Pensate di acquistare un'auto usata e non sapete come muovervi per immatricolarla? Cerchiamo di fare un po' di chiarezza con questa nostra guida sul tema dell'immatricolazione.
Guida all’immatricolazione dell’auto usata

Guida all’immatricolazione dell’auto usata

Quello dell'immatricolazione delle auto è un processo cruciale che ogni veicolo a motore deve attraversare prima di essere legalmente autorizzato a circolare sulle strade. Molti scelgono di acquistare un veicolo usato per risparmiare… ma dimenticano di fare i conti con le questioni amministrative: è fondamentale infatti comprendere le complessità delle procedure burocratiche per evitare spiacevoli sanzioni (nel migliore dei casi).

Dall'assicurazione alla verifica dei documenti, ogni passo è essenziale per garantire la conformità alle normative locali e per garantire una guida sicura e responsabile: in questo articolo il team di Younicar vi accompagnerà nel dettaglio lungo il processo di immatricolazione delle auto usate, fornendovi tutti quei consigli utili e le informazioni fondamentali per aiutare chiunque abbia intenzione di acquistare un veicolo usato!

Cos’è l’immatricolazione e a cosa serve per l’auto usata
Prima di illustrare i passaggi necessari per ottenerla, sarebbe meglio partire dalle basi e cercare di capire innanzitutto che cos’è l’immatricolazione di un’auto. Con questo termine si intende tutto quel processo che porterà il nostro veicolo ad essere ufficialmente registrato presso il PRA: è infatti nel cosiddetto “Pubblico Registro Automobilistico” che vengono riportate tutte le iscrizioni e le annotazioni relative ai veicoli a motore - nonché ai rimorchi - circolanti in Italia secondo le norme previste dal Codice Civile.

Una volta confermata l’iscrizione si ottiene ciò che conosciamo come “carta di circolazione”, che attesta la registrazione della nostra auto o della nostra moto al PRA e certifica così l’idoneità all’utilizzo sulle strade italiane. Il processo di immatricolazione consiste sostanzialmente nell’attribuire un numero identificativo al veicolo: già, proprio quello che poi ritroveremo “inciso” sulle targhe, che dovranno essere sempre bene in vista e presenti sia sulla parte anteriore che posteriore dell’auto (e solo in quella posteriore per le moto).

Questo procedimento serve a diversi scopi tutti relativi alla sicurezza stradale, all’identificazione e alla tracciabilità dei veicoli; l’immatricolazione è inoltre fondamentale per stipulare contratti assicurativi, a loro volta obbligatori per poter circolare in Italia. Le auto usate necessitano di alcuni accorgimenti aggiuntivi, in primis il cosiddetto “passaggio di proprietà”: in questo caso infatti sarà necessario presentare agli enti preposti tutta la documentazione che consentirà al veicolo di cambiare ufficialmente proprietario.

Prima dell'immatricolazione, inoltre, tutte le auto usate andranno sottoposte a una serie di approfondite verifiche sulle loro condizioni generali: ciò include i controlli sulla parte meccanica ma anche sull’impianto elettrico e sulla carrozzeria, al fine di garantire che il veicolo sia correttamente omologato, sicuro e rispettoso degli standard europei. Se saranno necessarie modifiche - come l’installazione di dispositivi di sicurezza o aggiornamenti di parti meccaniche - esse andranno effettuate prima dell’immatricolazione.

Auto immatricolabili: l’autocarro

Esistono diverse altre tipologie di veicoli che devono necessariamente essere immatricolati per circolare: camion e autocarri sono fra i più comuni. L’iter è il medesimo ma in questo caso sarà obbligatorio dichiarare anche la provenienza e la tipologia della merce trasportata; viene poi richiesta una serie di altri documenti che possono variare in base alle singole autorità locali. È comunque consigliabile rivolgersi sempre alla Motorizzazione Civile per avere un quadro completo in base alla vostra specifica configurazione.

Immatricolazione auto estera

Abbiamo finora parlato dell’immatricolazione di un’auto al fine di garantirne sicurezza e legalità. Ma cosa cambia se acquistiamo un veicolo usato dall’estero (e quindi con targa straniera) e desideriamo immatricolarlo per renderlo circolabile in Italia? Chiariamo subito che il processo può variare sensibilmente in base alle normative locali e - soprattutto - al paese di provenienza dell’auto; tuttavia, possiamo comunque provare a darvi un’infarinatura dei vari passaggi necessari per poter utilizzare la nostra auto nuova sulle strade italiane.

Partiamo dalla verifica dei documenti: prima di imbarcarci in questo lungo processo dobbiamo sincerarci di essere in possesso del certificato di proprietà dell’auto in questione (o del dato di vendita) e del certificato di conformità europeo (COC), nonché di un documento che testimoni l’esecuzione della revisione periodica. Servirà poi avere una polizza assicurativa stipulata con un’agenzia italiana; giunti a questo punto dovremo compilare gli appositi documenti e presentarli all’ufficio della Motorizzazione Civile.

Qui saranno verificate le condizioni del veicolo, la sua conformità alle normative italiane e la presenza di tutti i dispositivi di sicurezza che la legge italiana considera obbligatori; quando tutto scorre liscio, il controllo tecnico viene superato con successo e i moduli risultano compilati correttamente la Motorizzazione provvede ad emettere la targa, che poi andrà prontamente registrata presso l’ACI (Automobile Club Italiano). Si tratta di un iter relativamente semplice che richiede però una certa pazienza e attenzione ai dettagli.

Tempi per immatricolazione

Già, non a caso parliamo di pazienza: l’immatricolazione di un’auto in Italia è un procedimento che necessita di diverso tempo, tra moduli da compilare e visite a diversi uffici. Una volta acquistata la nostra nuova auto, infatti - sia essa nuova o di seconda mano - inizierà tutta una serie di passaggi, che iniziano dal pagamento delle tasse e delle imposte e proseguono con l’ottenimento del certificato di proprietà.

Con questo documento in mano sarà il momento di presentare la nostra richiesta di immatricolazione. C’è poi il controllo tecnico, che abbiamo citato nel paragrafo precedente. Solo in seguito a tutto ciò sarà il momento di ricevere la targa che identificherà la nostra automobile: complessivamente possiamo stimare la durata di questo processo in alcune settimane, che diventano mesi nel caso di spiacevoli e impreviste complicazioni.

Quanto costa immatricolare l’auto

Il processo di immatricolazione di un’auto - oltre a richiedere tempo e pazienza - esige anche una serie di costi variabili (a seconda del tipo di veicolo, della regione nella quale vogliamo immatricolarlo e dalle varie imposte da saldare per portare al termine il tutto): sembrerà infatti banale, ma il primo costo da considerare è proprio relativo all’acquisto dell’auto e all’IVA, attualmente al 22%; a ciò si aggiunge il bollo, che diventa “superbollo” se il veicolo che abbiamo appena acquistato rientra nel novero delle “auto di lusso”.

Questa tassa ha cadenza annuale e andrà in seguito pagata regolarmente per poter circolare: si va da poche decine a diverse centinaia di euro. Vi è poi la gestione della pratica in sé. Qui i costi amministrativi ammontano a 101,20 euro, una cifra che comprende le 4 imposte di bollo (da 16 euro cadauno), l’emolumento al PRA (27 euro) e i 10,20 da versare alla Motorizzazione Civile. A ciò si aggiunge il costo di acquisto delle targhe (due nel caso di un’automobile, una nel caso di una moto o di uno scooter) ovvero 41,78 euro.

Le variabili che abbiamo citato, infine, si riferiscono agli imprevisti nei quali si può incorrere… soprattutto quando si acquistano delle auto usate: il controllo tecnico è infatti uno scoglio del tutto imprevedibile che può riservare ogni genere di sorprese (con relativi costi di riparazione o manutenzione). In questi casi non possiamo fare altro che affidarci all’onestà del venditore e al nostro buon senso: per evitare spiacevoli inconvenienti, vi invitiamo a seguire la nostra guida sugli aspetti da controllare quando acquistiamo un’auto usata.


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